La mamma è la parte più femminile dei genitori.
Perché non ho scritto La Divina Commedia? Perché non c'ho pensato.
A me mi rovinano le donne. Troppo poche.
Perché si chiama Democrazia Cristiana? Perché vogliono fare i furbi. Democrazia va bene, ma cristiana. Perché Come se io, per prendere i voti degli elettricisti, mi chiamassi democrazia elettrica.
Anche il Mostro di Firenze l'avrà detto "Buongiorno" a qualcuno qualche volta.
Oggi quando una coppia è insieme da tanto tempo e alla fine decide di lasciarsi, la colpa è di tutti e tre.
Purtroppo la mamma generica commette lo stesso madornale errore della Chiesa in fatto di sesso: lo rinnega, lo plasma, lo stigmatizza.
Per la madre i figli sono ancore della vita.
La mia sola consolazione, quando salivo per coricarmi, era che la mamma venisse a darmi un bacio non appena fossi stato a letto.
Dalle altre femmine, uno può salvarsi, può scoraggiare il loro amore; ma dalla madre chi ti salva?
Ognuno porta in sé un'immagine della donna derivata dalla madre: da essa ognuno viene determinato a rispettare o a disprezzare le donne in genere, o a essere generalmente indifferente verso di loro.
La strada della donna porta sempre al figlio, prima della maternità e dopo.
Una madre è contenta di essere niente altro che una madre; ma dove troveresti un'altra persona che è soddisfatta con questo solo ruolo?
Non esiste conforto per una madre che soffre. La maternità non conosce limiti e ragionamenti. La madre è sublime perché è tutta istinto. L'istinto materno è divinamente animale. La madre non è donna, ma femmina.
L'uomo lavora nella sua generazione, la madre nella futura.
Essere mamma non è un mestiere. Non è nemmeno un dovere. È solo un diritto tra tanti diritti.