Le belle e ricche vesti fanno l'uomo dignitoso, stimato, autorevole.
Un'educazione troppo indulgente è dannosa perché fiacca gli slanci della mente e tutto il vigore del corpo.
Benché l'ambizione sia vizio tuttavia spesso è causa di virtù.
A chi è felice è difficile avere una vera comprensione della miseria.
Quelli che appaiono saggi in mezzo agli stupidi, in mezzo ai saggi appaiono stupidi.
Quelli che vogliono apparire saggi tra gli sciocchi, appaiono sciocchi tra i saggi.
L'abito è il corpo: attraverso l'abito il corpo femminile si piega (e al tempo stesso afferma) ai significati che la società gli ha assegnato.
Per quanto sembrino cose di secondaria importanza, la missione degli abiti non è soltanto quella di tenerci caldo. Essi cambiano l'aspetto del mondo ai nostri occhi e cambiano noi agli occhi del mondo.
Imponendo un contegno esteriore, gli abiti sono artifici semiotici ovvero macchine per comunicare.
Fatti vedere sulla porta con qualcosa di semplice addosso, qualcosa fatto con il filo con cui si cuciono i fiocchi di neve.
Il tuo vestire, per quanto può permetterti la borsa, sia di buon prezzo, ma non stravagante; ricercato, ma non troppo fastoso, ché l'abito rivela spesso l'uomo.
Ma l'eleganza è innata. L'eleganza è un atteggiamento, non è legata ad un capo di vestiario! Si può imparare ad essere vestiti bene, ma non necessariamente si impara ad essere eleganti.
La forza di rendere visibile l'invisibile, anzi addirittura l'inesistente, la dimostra tutti i giorni un capo di vestiario ben fatto.
Per quale motivo si proibisce il gioco d'azzardo, mentre alle donne sono consentiti abiti da meretrice che eccitano i sensi? Il pericolo è mille volte maggiore!
L'abbigliamento spesso rivela l'uomo.
Si deve distinguere fra quelli che si tolgono in primavera la giacca invernale e quelli che considerano il fatto di togliersi la giacca invernale come infallibile mezzo per suscitare la primavera. Saranno piuttosto i primi a prendersi il raffreddore.