Per me lo sport era una religione... con sentimento religioso.
I Giochi Olimpici sono un dono per il mondo e tutte le nazioni devono poter essere ammesse.
L'importante non è vincere ma partecipare. La cosa essenziale non è la vittoria ma la certezza di essersi battuti bene.
Lo sport è parte del patrimonio di ogni uomo e di ogni donna, e la sua assenza non potrà mai essere compensata.
Lo sport deve essere accessibile ai giovani della classe operaia.
Tutti gli sport per tutta la gente.
Sono la resistenza che si combatte fisicamente nello sport e la fatica che si combatte nella vita di tutti i giorni che costruiscono un carattere forte.
Lo sport contiene in sé una forte valenza educativa, per la crescita della persona: crescita personale, nell'armonia di corpo e di spirito, e crescita sociale, nella solidarietà, nella lealtà, nel rispetto.
I campioni sono quelli che vogliono lasciare il loro sport in condizioni migliori rispetto a quando hanno iniziato a praticarlo.
Lo sport è uno dei due linguaggi interclassisti interrazziali e internazionali. L'altro è il danaro.
Io credo che il wrestling professionale sia pulito e che ogni altra cosa al mondo sia combinata.
Piuttosto di andare in palestra preferisco fare arti marziali, perché il tempo passa più in fretta.
Un ragazzo intelligente a cui piacevano lo sport e la lettura. Che altro si può chiedere a un figlio?
Lo sport ha bisogno di progettazione, innovazione, impegno costante.
Noi ribalteremo questa squadra di 360 gradi.
Lo sport mi ha insegnato tante cose. Il non pensare solo a me stesso, la gioia che si condivide con gli altri nei momenti di vittoria, la malinconia che si divide con gli altri nei momenti meno felici: ma soprattutto mi ha insegnato a vivere nella maniera più sana e pulita.