Ci vogliono anni per costruire la fiducia e solo pochi secondi per distruggerla.
In ogni istante della nostra vita abbiamo un piede nella favola e l'altro nell'abisso.
Abbiamo sempre la tendenza a fantasticare sulle cose che non esistono, senza vedere le grandi lezioni che si rivelano ai nostri occhi.
Riusciamo a comprendere il miracolo della vita solo quando lasciamo che l'inatteso accada.
Noi abbiamo la responsabilità dell'Universo, poiché siamo l'Universo.
Il lavoro è una manna quando ci aiuta a pensare a quello che stiamo facendo. Ma diventa una maledizione nel momento in cui la sua unica utilità consiste nell'evitare che riflettiamo sul senso della vita.
La fiducia è bene, il controllo è meglio.
È strana la cieca fiducia con cui si dà credito ai proverbi, anche quando sono assolutamente falsi o ingannevoli: la volpe non è più furba degli altri animali da preda, ed è assai più stupida del lupo o del cane.
Noi diventiamo veramente umani quando tendiamo le braccia e rischiamo e ci fidiamo degli altri.
A cosa vi serve una rivoltella? Per imparare ad avere fiducia negli uomini.
La prima regola di ogni predizione è che sia rassicurante. Questa è la vera funzione degli indovini: ridare fiducia in se stesso a chi l'ha perduta.
È brutto non fidarsi alla mia età. Ti resta dentro per sempre.
I nostri uomini politici non fanno che chiederci a ogni scadenza di legislatura un atto di fiducia. Ma qui la fiducia non basta: ci vuole l'atto di fede.
Un incontro è un accesso di fiducia.
Abbiamo una missione da svolgere, diario di bordo!
Per ricostruire la fiducia occorre un governo di larghe intese, che raccolga tutte le forze vive della nazione, politiche, imprenditoriali e intellettuali.