Bacio! Primula nel giardino delle carezze!
Sono l'Impero alla fine della decadenza, che guarda passare i grandi Barbari bianchi componendo acrostici indolenti in uno stile d'oro dove danza il languore del sole.
Prendi l'eloquenza e tirale il collo.
L'inferno è l'assenza.
L'amore tuo diffonde il suo vigore in tutto il mio essere, come un vino.
Il rumore di un bacio non è così forte come quello del cannone, ma la sua eco dura molto più a lungo.
È dolce quello che tu mi dici, ma più dolce è il bacio che ho rubato alla tua bocca.
Non dimentico mai che baciare è appoggiare le labbra contro l'estremità piacevole di otto metri di tubo digerente.
Ma come tutti i baci umani anche questo, alla sua maniera tenera e grottesca, è la risposta a una domanda che non è possibile affidare alle parole.
Mi chinai per darle il bacio della buonanotte, ma d'un tratto il bacio si fece selvaggio, un incendio, un uragano. Non potevo fermarmi.
Ma anche io come Pinocchio vendo il mio abbecedario per un bacio d'amore.
Mi domando chi sia stato lo sciocco che inventò il bacio.
Un uomo chiede sempre "solo un bacio", perché sa che, se riesce a ottenere questo, il resto verrà senza chiederlo.
Il bacio di una donna può non lasciare traccia nell'anima, ma ne lascia sempre sul bavero della giacca.
O, un bacio, lungo come il mio esilio, dolce come la mia vendetta.