Abbiate il coraggio di essere felici.
I cristiani vanno incontro ai poveri e deboli non per obbedire ad un programma ideologico, ma perché la parola e l'esempio del Signore ci dicono che tutti siamo fratelli. Questo è il principio dell'amore di Dio e di ogni giustizia fra gli uomini.
Siamo spesso stanchi, delusi, tristi, sentiamo il peso dei nostri peccati, pensiamo di non farcela. Non chiudiamoci in noi stessi, non perdiamo la fiducia, non rassegniamoci mai: non ci sono situazioni che Dio non possa cambiare.
La croce di Cristo abbracciata con amore mai porta alla tristezza, ma alla gioia, alla gioia di essere salvati e di fare un pochettino quello che ha fatto Lui.
A voi giovani [...]: abbiate sempre gli occhi rivolti al futuro. Siate terreno fertile in cammino con l'umanità, siate rinnovamento nella cultura, nella società e nella Chiesa. Ci vuole coraggio, umiltà e ascolto per dare espressione al rinnovamento.
Il Vangelo risponde alle necessità più profonde delle persone, perché tutti siamo stati creati per quello che il Vangelo ci propone: l'amicizia con Gesù e l'amore fraterno.
Non si è mai abbastanza coraggiosi da essere vigliacchi definitivamente.
Il coraggio viene dallo stomaco, tutto il resto è disperazione.
Gran parte di quello che noi diciamo coraggio è l'esperienza e l'abitudine del pericolo.
Uccidere è il coraggio di un momento. Vivere il coraggio di sempre.
Non manca mai il coraggio per dire ciò che tutti pensano.
Si suol dire che l'uomo coraggioso non ha paura. È falso. Esser coraggioso significa dominare la paura e dove non c'è paura non c'è coraggio.
Il diamante prezioso, racchiuso con dieci sbarre di ferro in uno scrigno, è il coraggio in un cuor leale.
Il coraggio è la prima delle qualità umane, perché è quella che garantisce le altre.
È questo in fondo l'unico coraggio che si richieda a noi: essere coraggiosi verso quanto di più strano, prodigioso e inesplicabile ci possa accadere.
Il coraggio deve crescere di pari passo con il pericolo.