Paolo Mantegazza ci invita a riflettere sulla natura della felicità e sulle sue diverse manifestazioni nella vita quotidiana. L'aforisma sottolinea che la vera soddisfazione non deriva dal semplice desiderio di essere felici, ma da ciò che si fa per raggiungere questo stato interiore. La frase suggerisce un'interpretazione del benessere come risultato diretto dell'impegno nel lavoro e delle azioni altruistiche verso gli altri. Contrapponendo queste attività alla ricerca egoistica della felicità, Mantegazza evidenzia l’importanza di una vita che mira al bene comune piuttosto che a un'auto-soddisfazione isolata. Questo pensiero invita il lettore ad abbracciare atteggiamenti e comportamenti costruttivi come strada verso la felicità autentica, contrapponendoli alla ricerca di benessere puramente personale che porta solitudine e insoddisfazione.