Il pensiero mette in luce una differenza di sguardo tra uomo e donna rispetto al sentimento amoroso. Per l’uomo l’amore può rappresentare un momento circoscritto della vita, un’esperienza intensa ma delimitata, che si inserisce tra molte altre dimensioni della sua esistenza: lavoro, ambizione, amicizie, passioni personali. Per la donna, invece, viene descritto come qualcosa che abbraccia l’intero orizzonte, un nucleo attorno a cui ruotano progetti, sacrifici, identità. L’idea di “destino” suggerisce che l’amore non sia solo una tappa, ma una struttura portante, qualcosa che orienta scelte, rinunce, speranze. In questa visione si riflettono anche ruoli sociali e culturali: alla donna è spesso richiesto di investire se stessa in modo totale, di misurare la propria riuscita esistenziale attraverso la riuscita affettiva. Il pensiero mette dunque in risalto uno squilibrio: dove uno vive un capitolo, l’altra sembra giocarsi l’intero libro, con tutte le vulnerabilità e le ferite che questo comporta.