Le perfezioni di chi amiamo non sono finzioni dell'amore. Amare è, al contrario, il privilegio di accorgersi di una perfezione invisibile agli occhi degli altri.
— Nicolás Gómez Dávila
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La nostra interpretazione
Quando si ama davvero una persona, le sue qualità non sono illusioni create dalla mente o esagerazioni sentimentali. L’amore autentico non inventa perfezioni inesistenti, ma permette di cogliere aspetti dell’altro che, pur essendo reali, restano nascosti agli occhi di chi osserva superficialmente. È come se l’amore affinasse lo sguardo, rendendolo più attento, più profondo, più capace di riconoscere un valore che non coincide con la perfezione esteriore, sociale o convenzionale.
Questa forma di visione non consiste nel negare i difetti o idealizzare l’altro, ma nel saper riconoscere una coerenza interiore, una armonia segreta, un modo unico di essere che rende quella persona insostituibile. L’amore diventa così un privilegio: non è alla portata di chiunque, ma di chi accetta di guardare oltre l’apparenza, oltre i giudizi frettolosi degli altri. In questo sguardo privilegiato, l’altro non viene trasformato in un idolo, bensì riconosciuto nella sua unicità. La perfezione che emerge non è quella di un essere senza macchia, ma quella di una presenza che, con i suoi limiti e la sua storia, appare degna di cura, rispetto e dedizione. L’amore diventa quindi una forma di conoscenza profonda, che non si accontenta di ciò che è evidente, ma sa vedere il mistero irripetibile custodito nell’altro.
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