I libri seri non istruiscono, interrogano.
Nei Paesi borghesi come in terra comunista l'"evasione dalla realtà" è deplorata in quanto vizio solitario, perversione debilitante e abietta. Tale "evasione" è la fugace visione di splendori perduti e la probabilità di un verdetto implacabile sulla società attuale.
Rassegnarsi all'errore è il principio della saggezza.
La modernità non sfugge alla tentazione di identificare il permesso con il possibile.
Quando lo spirito si adagia per assopirsi in una "armonia più alta", il rumore del conflitto lo risveglia.
I conflitti interiori rompono la crosta di indifferenza che l'anima oppone alle verità che l'assediano.
Quando hai diciassette anni non fai veramente sul serio.
Si deve smantellare la serietà degli avversari con il riso, e il riso avversare con la serietà.
Con la serietà profetica della sua visione di giustizia Solone si distingue dai molti lirici (di prima e di poi) che si riversano in piatti e borghesi luoghi comuni.
Quando una donna ti fa cambiare vita è roba da ridere, ma quando ti fa cambiare la squadra di calcio del cuore, la situazione è seria.
La Rai preparava con dei corsi di dizione di lingua italiana e straniera i propri presentatori, annunciatori, giornalisti. Lo abbiamo fatto tutti con una grande serietà. Oggi purtroppo questa tradizione anche in Rai si è persa, ed infatti ascoltiamo quello che ascoltiamo.
Ogni sublime umorismo comincia con la rinuncia dell'uomo a prendere sul serio la propria persona.
Quanta gente sarebbe più seria se non si prendesse troppo sul serio.
La serietà è apprezzabile soltanto nei fanciulli. Negli uomini saggi è il riflesso della rinuncia.
Bisogna essere seri almeno riguardo a qualcosa, se si vuole avere divertimenti nella vita.
La vita è seria, l'arte è gaia.