La vita è più forte di tutto. La vita non ci appartiene, ci attraversa.
La libertà è una parola che serve solo a fottere la gente.
Io ho un problema con gli eroi in generale: non mi piacciono. Non amo l'eroe buono, positivo, nemmeno quello mitologico che incarna in sé la morale, la giustezza della vita.
Da piccolo sognavo sempre i mostri. E anche ora, da adulto, ogni tanto, mi capita, ma non riesco più a fregarli.
Mentre nella vita di tutti i giorni quello che accade non può essere sempre plateale, nei miei romanzi non potrei mai parlare di una vita vissuta in maniera "normale" dove la normalità sia il suono del presente.
L'unico modo efficace di sopportare la vita, è di dimenticarla.
La vita non è che una proiezione degli istinti bruti. L'anima mia posta sul limite dell'esistenza comprese che è più prossimo alla perfezione umana un malfattore che un ipocrita.
La vita è come una scatola di cioccolatini: non sai mai quello che ti capita.
La vita è come la bicicletta; sta su perché va.
La vita è una commedia abbastanza buona con un terzo atto decisamente mal scritto.
La vita è un libro, del quale non ha letto che una pagina sola chi non ha visto che il suo paese natìo.
La vita è un arco voltaico tra la culla e la morte.
La vita è breve, l'arte vasta, l'occasione istantanea, l'esperienza ingannevole, il giudizio difficile.
La vita è solo un breve periodo di tempo nel quale siamo vivi.
Voi conoscete il mio cuore, ma non la storia della mia vita. Quale campo da esplorare, quello di un'intera vita!