La fortuna è una cortigiana schietta.— Napoleone Bonaparte
La fortuna è una cortigiana schietta.
Morire non significa nulla, ma vivere sconfitti e senza gloria significa morire ogni giorno.
Le rivoluzioni sono paragonabili ai letami più ributtanti che promuovono la crescita dei più bei vegetabili.
Vi è nulla che tanto invilisca una nazione quanto il dispotismo religioso.
A fare le cose a mezzo si perde sempre.
Non sempre dipende dal maestro fare buoni allievi. Occorre l'aiuto della natura: il seme deve trovare il terreno adatto.
La natura ci tradisce, la fortuna cambia, un dio guarda dall'alto tutte queste cose.
Bisogna regolarsi con la fortuna come con la salute: goderne quando è buona, pazientare quando è cattiva, e non ricorrere a estremi rimedi che in caso di estremo bisogno.
Fortuna è ordinata, disordinato è l'uomo.
Ogni donna la sua fortuna ce l'ha fra le gambe.
La donna che può inventare il suo proprio lavoro è la donna che otterrà fama e fortuna.
Un padre deve sempre dividere il suo pane coi figli, in qualsiasi fortuna egli si trovi.
A nessuno la fortuna pare tanto cieca quanto a coloro che non ne sono beneficati.
La fortuna aiuta gli audaci.
Ebbene, ritengo che agli uomini giovi più l'avversa che la prospera fortuna; questa infatti inganna sempre con l'apparenza della felicità, quando sembra propizia, mentre quella è sempre veritiera, quando con il continuo mutare si dimostra instabile. Questa inganna, quella istruisce [...].