Il carattere del nostro Paese è quello di lamentarsi molto e sempre.
Una società si risana con dei modelli e con il rispetto delle regole. Da noi manca sia l'uno che l'altro.
Il giornalismo è un mestiere che amo, quindi anche i sacrifici mi sembrano tollerabili.
Un cattivo politico nominerà un pessimo dirigente della pubblica amministrazione, che a sua volta si contornerà di pessimi collaboratori e questo è un terribile effetto a cascata.
La stupidità non è eliminabile, ma si può circoscrivere. In che modo, andrebbe chiesto a chi dedica il suo tempo a studiare i comportamenti.
Meno si ha del carattere, più se ne esige dagli altri.
Fino a quando non si mette in gioco la propria vita si manca della forza necessaria per trarre dall'ombra il tratto fondamentale di un carattere.
Un carattere pronto ad accettare le opinioni altrui possa a volte favorire la felicità quanto un temperamento risoluto.
Per le persone senza carattere è molto seducente il pensiero: «Io non ho paura di niente; io ho un carattere».
Niente educa il carattere quanto l'abitudine costante di dire il vero.
Un buon carattere scusa grandi carenze di intelletto, ma non vale l'opposto.
Dove non sia forza di carattere, nessuna vittoria è possibile.
Il momento adatto per influenzare il carattere di un bambino è all'incirca cento anni prima della sua nascita.
Ci sono caratteri che per star bene devono far star male gli altri.
Il carattere non cambia: le opinioni cambiano, ma il carattere può solo svilupparsi.