Non c'è nulla come la gelosia che assorba un essere umano nella sua interezza.
Forse non siamo capaci di amare proprio perché desideriamo essere amati, vale a dire vogliamo qualcosa dall'altro invece di avvicinarci a lui senza pretese e volere solo la sua semplice presenza.
Per la moglie soltanto il funerale del marito è il suo vero matrimonio; il compimento dell'itinerario della sua vita; la ricompensa per tutte le sofferenze.
Ma che cosa sono la bellezza o la bruttezza di fronte all'amore? Cos'è la bruttezza di un viso di fronte al sentimento nella cui grandezza si rispecchia l'assoluto stesso?
Civetteria è una promessa di coito non garantita.
Come vorrebbe imparare la leggerezza!
Chi non è geloso anche delle mutandine della sua bella, non è innamorato.
Sì, è molto difficile vivere sotto il despotismo in genere, ma sotto il despotismo di un geloso è orribile!
È un mostro dagli occhi verdi che dileggia il cibo di cui si nutre.
Nella gelosia c'è più egoismo che amore.
Senza la gelosia non esisterebbe un motivo di più, per odiare... se stessi.
La gelosia è la malattia dell'anima.
Non esiste miglior afrodisiaco della gelosia.
La gelosia e i sospetti ben fondati preparano di solito i mariti alla loro disgrazia; hanno dei dubbi, ma non quella certezza che fornisce una confessione, che è al di sopra d'ogni immaginazione.
La gelosia si presta moltissimo ad essere vista con un'ottica comica, porta a situazioni grottesche, ossessive e ridicole. Chi è geloso appare agli altri sempre in un modo ridicolo.
La gelosia è sovente solo un inquieto bisogno di tirannide applicato alle cose dell'amore.