La politica scatena forze demoniache.
L'odierno ordinamento capitalistico è un enorme cosmo, in cui il singolo viene immerso nascendo, e che è a lui dato, per lo meno in quanto singolo, come un ambiente praticamente non mutabile, nel quale è costretto a vivere.
La democrazia sta bene, ma al suo posto. L'insegnamento scientifico è però una faccenda di aristocrazia dello spirito.
Il guadagno è considerato come scopo della vita dell'uomo, e non più come mezzo per soddisfare i suoi bisogni materiali.
Se è troppo bello per essere vero... è probabilmente un imbroglio.
Alcuni vivono per la politica, molti della politica.
Poiché fraintendiamo la catena causale che lega scelte politiche e azioni, con la nostra ignoranza aggressiva possiamo facilmente provocare Cigni neri, come un bambino che gioca in un laboratorio di chimica.
Le politiche universitarie sono viziose in virtù del fatto che le poste in gioco sono così piccole.
Anziché prefiggersi di regolare l'economia per adattarla alla società, la politica si è impegnata ad adattare la società all'economia.
Nei partiti riesce più difficile vivere con quelli che ne fanno parte, che agire contro quelli che vi sono avversi.
I grandi partiti rovesciano la società, i piccoli l'agitano; gli uni la ravvivano, gli altri la depravano; i primi talvolta la salvano scuotendola fortemente, mentre i secondi la turbano sempre senza profitto.
È primo canone dell'arte politica essere franco e fuggire dall'infingimento; promettere poco e mantenere quel che si è promesso.
La metafora del fare politica è il cemento: quando è umido puoi modellarlo, ma quando si indurisce non puoi fare più niente per modificarlo.
Adoro i partiti politici: sono gli unici luoghi rimasti dove la gente non parla di politica.
Ogni partito esiste per il popolo e non per se stesso.
In tutti i Paesi e in tutti i tempi la fellonia, il tradimento e lo spergiuro allignano. Ma solo in un Paese privo di etica aristocratica e militare come l'Italia potevano essere codificati in una «guida» alla politica di un Principe.