Il silenzio è il maestro dei maestri perché ci insegna senza parlare.
Il vero bene comune degli uomini è l'uomo stesso.
Se non si salva l'uomo non si salverà niente, perché è l'uomo stesso che è chiamato a diventare il regno di Dio.
I dittatori non hanno il gusto della libertà, ne hanno anzi paura. Senza dubbio hanno torto perché in fondo un atto libero solo raramente può essere cattivo.
Se la donna è al suo posto, anche l'uomo troverà il proprio.
Colui che ha sentito svegliarsi il senso della propria dignità di fronte al non riconoscimento degli altri, di fronte al loro disprezzo della sua dignità, è già alla soglia di quel regno misterioso davanti al quale Gesù si inginocchierà alla lavanda dei piedi.
Troppe persone sono convinte che il silenzio sia un vuoto da riempire a tutti i costi, anche se non c'è niente di importante da dire.
Il modo più bello, secondo il mio parere, Di serbare il silenzio, è quello di tacere.
Quando non hai niente da dire, non dire niente.
Bisogna concentrare l'attenzione dello spirito, non lasciarsi assorbire dalla vita di superficie, stabilire in ogni giornata una zona di silenzio, affinare la sensibilità dell'anima.
Il silenzio dell'invidioso fa molto rumore.
L'assurdo nasce dal confronto fra la domanda dell'uomo e l'irragionevole silenzio del mondo.
Ogni parola ha conseguenze. Ogni silenzio anche.
Il mio silenzio è più eloquente del tuo parlare.
E ricordati, io ci sarò. Ci sarò su nell'aria. Allora ogni tanto, se mi vuoi parlare, mettiti da una parte, chiudi gli occhi e cercami. Ci si parla. Ma non nel linguaggio delle parole. Nel silenzio.
Anche immerso nelle tenebre e nel silenzio io posso, se voglio, estrarre nella mia memoria i colori, distinguere il bianco dal nero e da qualsiasi altro colore voglio.