Abbiamo l'ambizione di cambiare l'Italia, non di cambiare il governo.
Qualche certezza resta intatta. Fortunatamente o sfortunatamente, sia chiaro. Per esempio, la certezza che la sinistra italiana riesca a perdere le elezioni.
Il governo Letta deve lavorare per tutto il 2014.
Dobbiamo abituarci a pensare che le scelte per un Paese non si fanno per le elezioni successive, ma si fanno per le generazioni successive.
Andare oltre la rottamazione significa avere il coraggio di dire poche cose, ma chiare, sui temi centrali della politica. Che non sono le grandi coalizioni e le larghe intese. Io ne individuo convenzionalmente cinque: l'Europa, la scuola, l'ambiente, il welfare, Internet.
Il compito della politica non è fare le manifestazioni ma cambiare le cose.
Un governo del terrore funziona nel complesso meno bene del governo che, con mezzi non-violenti, manipola l'ambiente e i pensieri e i sentimenti dei singoli, uomini donne e bambini.
Le colpe del governo verso i popoli reagiscono sul governo stesso e su' legami che formano il nodo della società.
Un politico è un uomo che capisce l'arte del governo e ci vuole un politico per gestire un governo. Uno statista è un politico che è morto da dieci o quindici anni.
L'obiettivo costante del governo è dividere e organizzare i diversi uffici in modo che ognuno di essi possa controllare l'altro; che l'interesse privato di ciascun individuo faccia da sentinella sui diritti pubblici.
Di tanto in tanto un uomo innocente viene mandato a governare.
Ribelle: chi propone un nuovo malgoverno e non riesce a imporlo.
Il commercio del governo è sempre stato monopolizzato dagli individui più ignoranti e mascalzoni del genere umano.
L'attività del governo non può che compiacere il Papa e la sua Chiesa.
Questo paese, con le sue istituzioni, appartiene al popolo che lo abita. Ogni volta che si stanca del governo attuale, può esercitare il suo diritto costituzionale di modifica dello stesso, o il suo diritto rivoluzionario di smembrarlo o rovesciarlo.
Quello che ogni uomo teme è l'ignoto. Quando questo scenario si presenta si rinuncia volentieri ai propri diritti in cambio della garanzia del proprio benessere assicurata dal Governo Mondiale.