La gonna è la malizia e la malizia, si sa, è donna.
Pietosa e brutalmente sincera è la mantide o la vedova nera che uccide il maschio durante l'amplesso, dopo averlo usato. Gli risparmia una lunga agonia e un'angosciosa coazione a ripetere.
Nella donna, come nel romanzo, il non detto è più importante del detto. Lei è insondabile, sfuggente, imprevedibile. È l'eterno femminino. L'ambiguità costituisce la fonte inesauribile del suo fascino ma anche il principale motivo della perenne e irrimediabile incomprensione fra i sessi.
Una volta si diceva "chiedere la mano". Come eufemismo non c'è male.
L'uomo è libero ma non sa per che cosa.
Nessuna democrazia rappresentativa è una democrazia, ma un sistema di minoranze organizzate che prevalgono sulla maggioranza dei cittadini singolarmente presi, soffocandoli, limitandone gravemente la libertà e tenendoli in una condizione di minorità.
La malizia è una musa più efficacemente ispiratrice che non l'amicizia.
La malizia la può attaccare, l'ignoranza la può deridere, ma alla fine... è ancora lì.
L'ingenuità nella donna è più pericolosa della malizia.
Una punta di benevola malizia e di umorismo verso quelli che amiamo fa sì che i nostri sentimenti per loro non diventino stantii.
Disgraziatamente coloro che dicono male di noi lo dicono quasi sempre assai bene mentre coloro che dicono bene di noi lo dicono quasi sempre piuttosto male. La malizia è una musa più efficacemente ispiratrice che non l'amicizia.