I soldi sono la carta di credito di un uomo povero.— Marshall McLuhan
I soldi sono la carta di credito di un uomo povero.
L'azione dei media è quella di far accadere le cose piuttosto che di darne conoscenza.
I media sono materie prime come le risorse naturali, come il carbone, il cotone o il petrolio: in una società basata su determinate materie prime, la vita sociale è organizzata di conseguenza.
Essa parola scritta non risponde più al bisogno dell'informazione totale. È stata inghiottita dall'immagine.
Ogni tecnologia ha il potere di ottundere la consapevolezza umana.
Sono i deboli e i confusi quelli che venerano la pseudo-semplicità della sincerità brutale.
Non scrivo ciò che preferirei scrivere, ma per il denaro di cui ho bisogno. Ma non è detto che scriva solo per denaro, così spero di scrivere infine ciò che per me e per l'arte è la cosa più grande: il Faust.
Il confronto tra la "friabilità" del denaro e la solidità della "Parola di Dio", in questo contesto di conclamata emergenza del "sistema finanziario" occidentale (e quindi mondiale), appare con la folgorazione di un'evidenza semplicemente plateale.
Entrate annue, venti sterline; spese annue, diciannove sterline e mezza; risultato, felicità. Entrate annue, venti sterline; spese annue, venti sterline e mezza; risultato, miseria.
Dicono che il denaro non faccia la felicità, ma se devo piangere preferisco farlo sul sedile posteriore di una Rolls Royce piuttosto che su quelli di un vagone del Metrò.
L'accumulo infinito di denaro, senza che mai si raggiunga una gratificazione completa, ricorda un'altra dipendenza, quella dal sesso. Chi ne è soggetto non è mai in pace.
Meglio esser povero ch'essere ridotti in ischiavitù dai quattrini.
Il denaro è un afrodisiaco potente. Ma i fiori funzionano quasi altrettanto bene.
Naturalmente nella vita ci sono un mucchio di cose più importanti del denaro: ma costano un mucchio di soldi!
Non sono interessata al denaro. Voglio solo essere meravigliosa.
I soldi differiscono da un'automobile, da una padrona o da un cancro nell'essere ugualmente importanti per quelli che li hanno e per quelli che non li hanno.