Le risposte sincere non sono mai nette né rapide.
Qualunque cosa si faccia e ovunque si vada, dei muri ci si levano intorno creati da noi, dapprima riparo e subito prigione.
Certi errori e certi reati, trascurabili fino a che l'umanità era sulla Terra una specie come le altre, sono divenuti mortali dacchè l'uomo, impazzito, si crede onnipotente.
L'ipocrisia degli uomini? Non esageriamola. La maggior parte pensa troppo poco per pensare doppio.
Cerchiamo d'entrare nella morte a occhi aperti.
L'oscenità, in certi casi, può diventare una sfida, il che è nobile, o una brutale messa a fuoco, il che è utile.
Siamo sinceri: diciamo come stanno le cose senza preoccuparci a chi faremo un danno.
Forse non siamo mai tanto sinceri come quando fingiamo di esserlo.
Un po' di sincerità è pericolosa, ma molta è assolutamente fatale.
La sincerità non è una questione di volontà, ma di talento.
Considero Mauro Bolognini un grandissimo regista: un uomo di rara sapienza professionale, di grandissimo gusto e cultura. Oltre che, per me personalmente, un amico sensibile e sincero.
Sono i deboli e i confusi quelli che venerano la pseudo-semplicità della sincerità brutale.
Quando non si è sinceri bisogna fingere, a forza di fingere si finisce per credere; questo è il principio di ogni fede.
L'amore ha diritto di essere disonesto e bugiardo. Se è sincero.
Quando un artista comincia a contare le sue pennellate invece di considerare la natura è perduto. Questa preoccupazione per la tecnica a scapito della verità e della sincerità è il difetto principale che trovo in gran parte dei lavori dei pittori moderni.
Il denaro è sincero. Se un uomo parla del suo onore, fallo pagare in contanti.