Io non mi ucciderò. Si dimenticano così in fretta i morti.
Più difficile è essere dinanzi agli altri quel che siamo davanti a Dio.
Certi errori e certi reati, trascurabili fino a che l'umanità era sulla Terra una specie come le altre, sono divenuti mortali dacchè l'uomo, impazzito, si crede onnipotente.
La maggior parte pensa troppo poco per pensare doppio.
Quando si ama la vita si ama il passato, perché esso è il presente sopravvissuto nella memoria umana.
È al momento in cui si respingono tutti i principi, che conviene munirsi di scrupoli.
Chiunque sia capace di pensare deve pensare alla prossima guerra come fosse il proprio suicidio.
Vi sono suicidi invisibili. Si rimane in vita per pura diplomazia, si beve, si mangia, si cammina. Gli altri ci cascano sempre, ma noi sappiamo, con un riso interno, che si sbagliano, che siamo morti.
Questa storia l'ho progettata e decisa io. Sono sereno, non credere. Ti abbraccio e ti saluto con tutta la forza. Non lasciare che ti sottomettano. Non dimenticarmi.
Il suicidio, per il fatto di essere una scelta radicale, paradossalmente in fondo è più facile: un gesto, e via.
Ogni suicidio è la soluzione di un problema.
Già domani milioni di persone mi malediranno; ma è questo che ha voluto il destino.
L'ossessione del suicidio è propria di colui che non può né vivere né morire, e la cui attenzione non si allontana mai da questa duplice impossibilità.
Il suicidio varia in ragione inversa al grado di integrazione dei gruppi sociali di cui fa parte l'individuo.
Anche al più debole resta aperta un'ultima scelta...Un salto giù da questo ponte, e sono libera.
Uccidersi era una buona soluzione nelle epoche in cui il suicidio era rispettato in quanto protesta o ammissione di sconfitta. Oggi non significa niente. Ci si ammazza per disturbi nervosi o per difficoltà finanziarie.