Il colore è l'espressione di una virtù nascosta.
La carne, il sangue, i visceri, tutto ciò che ha palpitato e vissuto gli ripugnavano... poiché alla bestia duole morire come all'uomo, e gli dispiaceva digerire agonie.
La nostra memoria allontana o avvicina i fatti, li arricchisce o li impoverisce, e li trasforma per farli rivivere. La memoria non è una raccolta di documenti depositati in buon ordine: essa vive e cambia, avvicina i pezzi spenti per farne di nuovo scaturire la fiamma.
I fantasmi sono invisibili perchè li portiamo in noi.
Nessuno può a lungo aver una faccia per se stesso e un'altra per la folla, senza rischiare di non sapere più quale sia quella vera.
È dai fatti e dai gesti più banali che si deve cominciare a delineare un personaggio, come uno schizzo a grandi linee.
Parole, colori, luci, suoni, pietra, legno, bronzo appartengono all'artista vivente. Appartengono a chiunque sappia usarli. Saccheggiate il Louvre!
Io ti ricordo, Narciso, avevi il colore della sera, quando le campane suonano a morto.
Il sangue del Principe e del Moro arrossano il cimiero di identico color.
Il bianco è il colore sfacciato del pudore.
I colori in pittura sono le lusinghe per convincere gli occhi, come la dolcezza della metrica lo è in poesia.
Non si può dire, dunque, che la matematica ci insegna a contare? Ma se ci insegna a contare perché non ci insegna anche a confrontare tra loro i colori?
Il colore con cui dipingi una ringhiera è lo stesso colore che ti resta sulle mani.
Del color non dipende Degli occhi la bellezza, Ma sol dalla dolcezza Che da lor piove e scende.
Il colore è il mio vero ed unico amico, che mi consola senza mai rimproverarmi di nulla.
È buffo come i colori del vero mondo diventano veramente veri soltanto quando uno li vede sullo schermo.