Non c'è vizio che non trovi appoggio compiacente nell'alta società.
Non si riceve la saggezza, bisogna scoprirla da sé, dopo un tragitto che nessuno può fare per noi, né può risparmiarci, perché essa è una visuale sulle cose.
Si ama solo ciò che non si possiede del tutto.
L'amore non è una passione disinteressata.
L'istinto detta il dovere e l'intelligenza fornisce i pretesti per eluderlo.
Forse l'immobilità delle cose intorno a noi è loro imposta dalla nostra certezza che sono esse e non altre, dall'immobilità del nostro pensiero nei loro confronti.
Assieme alla lussuria, la gola è il vizio più confessabile. Nessuno si vanterà pubblicamente di essere invidioso, avaro, tracotante, iracondo, negligente. Ma nessuno si vergognerà di dire che va matto per le profiteroles.
O d'ogni vizio fetida sentina, dormi, Italia imbriaca, e non ti pesa ch'ora di questa gente, ora di quella che già serva ti fu, sei fatta ancella?
Vi sono difetti che preservano da alcuni vizi più gravi, così come, in tempo di peste, i malati di febbre quartana si salvano dal contagio.
Tutto al bene fluisce: dove non può la virtù, giova il vizio.
Vizi che richiedono coraggio sono quasi già virtù, soprattutto se paragonati con virtù che vengono praticate solo per viltà.
Il vizio non può credere alla virtù per quella ragion medesima per cui la vigliaccheria non può credere all'eroismo.
È noto che il vizio paga omaggio alla virtù; cosa che noi definiamo ipocrisia.
Qui sul mio onore smetterei di giocar con le parole ma è un vizio antico e poi quando ci vuole per la battuta mi farei spellare.
Quando i vizi ci abbandonano, ci lusinghiamo credendo di averli abbandonati noi.
Ogni vizio una condanna ciò che ami poi t'ammazza.