Non c'è vizio che non trovi appoggio compiacente nell'alta società.
Qualsiasi essere amato - anzi, in una certa misura qualsiasi essere - è per noi simile a Giano: se ci abbandona, ci presenta la faccia che ci attira; se lo sappiamo a nostra perpetua disposizione, la faccia che ci annoia.
I tre quarti delle malattie delle persone intelligenti provengono dalla loro intelligenza.
È più ragionevole sacrificare la propria vita alle donne piuttosto che ai francobolli, alle vecchie tabacchiere, perfino ai quadri e alle sculture. L'esempio delle altre collezioni dovrebbe però ammonirci a cambiare, a non avere una sola donna, ma molte.
Più della psicologia stessa, la sofferenza la sa lunga in materia di psicologia.
Le teorie e le scuole, come i microbi e i globuli, si divorano tra di loro e assicurano, con la loro lotta, la continuità della vita.
Imitazione: un omaggio che il vizio paga alla virtù.
Vizi che richiedono coraggio sono quasi già virtù, soprattutto se paragonati con virtù che vengono praticate solo per viltà.
Il vizio non può credere alla virtù per quella ragion medesima per cui la vigliaccheria non può credere all'eroismo.
I vizi hanno la virtù di rendere contenti chi li pratica e arricchire chi li favorisce.
Io penso che i nostri vizi più grandi prendano la loro piega fin dalla nostra più tenera infanzia.
I vizi dovunque generano l'odio, perché consumano e non creano.
L'indietreggiare nel senso inverso dei nostri vizi, ci conduce ai vizi opposti.
La politica dovrebbe rappresentare interessi, interpretare ideali, colmare il divario tra sogno e realtà; non può essere fatta solo sottolineando i vizi del proprio avversario.
Le grandi virtù dei tedeschi hanno creato più mali di quanti vizi abbia mai creato l'odio.
Vi sono difetti che preservano da alcuni vizi più gravi, così come, in tempo di peste, i malati di febbre quartana si salvano dal contagio.