Occhio per occhio servirà solo a rendere tutto il mondo cieco.
Dobbiamo agire anche nei confronti degli ultimi proprio come vorremmo che il mondo agisse nei nostri.
Dio creò l'uomo perché si procurasse il cibo con il lavoro e disse che chi mangiava senza lavorare era una ladro.
La felicità non viene dal possedere un gran numero di cose, ma deriva dall'orgoglio del lavoro che si fa; la povertà si può vincere con un sistema costruttivo ed è di fondamentale importanza combattere l'ingiustizia anche a costo della propria vita.
La propensione dell'uomo a ingannare se stesso è immensamente superiore alla sua capacità d'ingannare il prossimo.
Perché ci sia vera unità, questa deve sopportare la tensione più pesante senza spezzarsi.
L'arte deve sopprimere la violenza.
La storia non progredisce in base a principi democratici: avanza per mezzo della violenza.
Nonviolenza significa evitare non solo la violenza fisica esterna, ma anche la violenza interna dello spirito. Non solo rifiutarsi di sparare a un uomo, ma rifiutarsi di odiarlo.
Proprio come, nell'esercitarsi alla violenza, si deve imparare l'arte di uccidere, così si deve imparare l'arte di morire nell'addestrarsi alla nonviolenza.
No, i panni sporchi non si lavano in casa, la violenza va intercettata appena si manifesta perché molte donne finiscono malissimo. E non devono esserci sconti di pena.
Non sempre la violenza è sinonimo di malvagità. Ciò che è malvagio è l'infatuazione per la violenza.
Lo Stato è la violenza sociale organizzata.
La violenza è l'uomo che ricrea se stesso.
La violenza contro le donne è una delle più vergognose violazioni dei diritti umani.
La non-violenza è la risposta ai cruciali problemi politici e morali del nostro tempo; la necessità per l'uomo di aver la meglio sull'oppressione e la violenza senza ricorrere all'oppressione e alla violenza.