La più bella di tutte le lingue non è dunque il greco, è la matematica.
L'uomo, nella sua versione maschile, si può considerare una struttura per sostenere i testicoli.
C'è l'ordine delle idee e l'ordine delle fottute parole.
Dio è stato complice di Hitler, e il Papa gli teneva il sacco.
I pensieri importanti sono per natura fulminei, e corti come i fulmini. In un paese veramente civile bisognerebbe poter "andare in cattedra" con da tre a sette pagine. Eliminare le lungaggini e le prolissità, nei casi migliori ridurre il testo a poche righe.
Non è nell'essenza della matematica avere dimestichezza con le idee di numeri e quantità.
Non sono l'uomo più intelligente dal mondo ma credo lo stesso nella scienza e nella matematica, in particolare sono affascinato dalla fisica quantistica.
Non si può dire, dunque, che la matematica ci insegna a contare? Ma se ci insegna a contare perché non ci insegna anche a confrontare tra loro i colori?
Per quanto possa apparire strano, la forza della matematica è nella sua evasione da ogni pensiero non necessario, e nella sua mirabile economia nelle operazioni mentali.
All'inizio e alla fine abbiamo il mistero. Potremmo dire che abbiamo il disegno di Dio. A questo mistero la matematica ci avvicina, senza penetrarlo.
O studianti, studiate le matematiche, e non edificate sanza fondamenti.
L'essenza della matematica è la sua libertà.
L'arte del fare matematica consiste nel trovare il caso speciale che contiene tutti i germi di generalità.
In matematica non si capiscono le cose. Semplicemente ci si abitua ad esse.
Trascurare la matematica è un'offesa al sapere, poiché chi la ignora non può conoscere le altre scienze o le cose del mondo.