Nel dire il ver sia la tua lingua audace.
Noi abbiamo più buon senso quando le cose vanno male: quando vanno a gonfie vele, ci tolgono la capacità d'intendere.
Ogni futuro è incerto e più certo è il peggio.
Quello che tu chiami schiavo pensa che è nato come te, gode dello stesso cielo, respira la stessa aria, vive e muore, come viviamo e moriamo noi. Puoi vederlo libero cittadino ed egli può vederti schiavo.
Il saggio vivrà non quanto può ma quanto deve. E considererà dove vivere, con chi, in che modo, e quale attività svolgere. Egli bada sempre alla qualità, non alla lunghezza della vita.
Non temiamo la morte, ma il pensiero della morte.
"O Capitano, mio capitano!" Chi conosce questi versi? Non lo sapete? È una Poesia di Walt Whitman, che parla di Abramo Lincoln. Ecco, in questa classe potete chiamarmi professor Keating o se siete un po' più audaci, "O Capitano, mio Capitano".
Le persone che hanno le idee più audaci spesso sono quelle che più tranquillamente si adeguano alle regole di comportamento vigenti nella società. A loro basta il pensiero, e non sentono il bisogno di investirlo nel sangue e nella carne dell'azione.
Affronta la vita, Son affanni e piaceri, Che non sian inesplorate Le strade di ieri.
La fama degli eroi spetta un quarto alla loro audacia; due quarti alla sorte, e l'altro quarto, ai loro delitti.
Per ottenere il tuo scopo, metti da parte la timidezza; chi teme di chiedere insegna che gli venga negato.
L'audacia non è sempre un sinonimo del coraggio. Può essere soltanto un segno di scarsa immaginazione.
La libertà non è un elenco di comodità e diritti, ma azzardo di inoltrarsi in territorio vuoto.
I popoli, come gli individui, hanno particolari inclinazioni: alcuni sono portati all'ira, altri all'audacia, altri alla viltà.
Il successo è figlio dell'audacia.
La maggior parte degli uomini è capace piuttosto di grandi azioni che di buone azioni.