Quando ti va di sfiga lo sai, invece quando ti va di culo no!
Era uno che galleggiava sopra tutto il dolore del mondo, mentre io affondavo soltanto nel mio.
Mi ha aggredito, con un tono brusco. La tipica forza dei deboli.
Il distacco e la rassegnazione possono essere tutt'al più il fine della consapevolezza, non il mezzo per evitarla.
La mente produce pensieri e se i pensieri sono esasperati anche lei in qualche modo s'intossica.
La vita è questa: ogni notte muore quello che siamo stati ieri e ogni mattina nasce ciò che saremo oggi.
La prima necessità è rendersi conto dei mali del mondo.
Noi dobbiamo apprendere i nostri limiti. Noi siamo tutti qualcosa, ma nessuno di noi è tutto.
La coscienza consiste in una serie di stati e processi soggettivi. Essi sono stati di consapevolezza di sé, interiori, qualitativi e individuali.
Come puoi chiamarli amici se non conoscono il proprio sentimento.
La demenza non può riconoscere se stessa, nello stesso modo con cui la cecità non può vedersi.
Domandati molte volte al giorno: faccio in questo momento quello che devo fare?
È una cosa terribile guardarsi dietro le spalle quando si sta cercando di condurre, e non trovare nessuno.
Il primo passo verso il cambiamento è la consapevolezza. Il secondo passo è l'accettazione. Il terzo passo è l'azione.
Qual è la coscienza? Non è forse la sensazione di essere presenti, di essere vivi? E questo senso di presenza cosciente non ha nulla a che fare con la presenza di un individuo in particolare: è il senso della presenza consapevole in quanto tale.
A lungo termine, si avrà successo solo se si sa perché si è riusciti.