La vita è un'eterna fuga da se stessi.
Forse al blu non c'era fine, forse cielo e mare continuavano a specchiarsi l'uno nell'altro in eterno, senza mai congiungersi. Era qualcosa di troppo grande per poter anche solo essere pensato, era l'infinito.
Non era vero che il tempo curava le ferite. Esistevano cose che rimanevano bloccate in un eterno presente, senza possibilità di soluzione.
Solo la gioventù sciocca va avanti senza indecisioni, senza mai mettere in dubbio le proprie incrollabili certezze.
La gente pensa sempre che la vita sia una strada dritta, ma sbaglia. La vita è un circolo, un maledetto cerchio che gira in tondo.
La condanna degli esserti mortali, o forse il loro dono, è questo: bisogna vivere senza capire.
Felice vita quella che si inizia con l'amore e termina con l'ambizione. Fin che c'è in noi qualche ardore, possiamo essere amati. Poi questo fuoco si spegne: allora come è bello e grande il posto per l'ambizione.
Chi è dilettante nella vita è mestierante nell'arte.
Che errore è stato allontanarsi dalla natura! Nella sua varietà, nella sua bellezza, nella sua crudeltà, nella sua infinita, ineguagliabile grandezza c'è tutto il senso della vita.
Il problema con la vita è che, anche quando non cambia mai, cambia continuamente.
L'uomo comune, anche se non sa che farsene di questa vita, ne vuole un'altra che duri per sempre.
La vita è una vicenda comica e non vi è nulla di più divertente dell'amore che vive nel tempo.
La vita è rincorrere il tempo.
Tutto si dovrebbe ardir di sperare. La vita stessa è una grande speranza.
I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perché.
Desiderar la vita, in qualunque caso, e in tutta l'estensione di questo desiderio, non è insomma altro che desiderare l'infelicità; desiderar di vivere è quanto desiderare di essere infelice.