La vita familiare è un'interferenza nella vita privata.
Il parlamentarismo è l'incasermamento della prostituzione politica.
Un tempo le scene erano di cartone e gli attori erano veri. Oggi le scene sono al di là di ogni possibile dubbio e gli attori sono di cartone.
La capacità di dubitare dopo una rapida decisione è la più alta e la più virile.
Non si può nemmeno immaginare quanto la vita potrebbe essere libera da peccati se la morale non si scandalizzasse.
La geniale capacità di dimenticare della donna è qualcosa di diverso dal talento della signora che non riesce a ricordarsi.
Tra ciò che uno ha, non ho annoverato la moglie e i figli, poiché da questi è meglio dire che si è posseduti.
La vita familiare come la concepiamo noi non ci è più naturale di quanto sia naturale una gabbia a un cacatua.
La famiglia è un nucleo di repressione delle simpatie, di obblighi ad amare, di colpe, di proteste, carezze false e veri schiaffi.
Le famiglie "minuscoli teatri in cui attori scadenti continuano a mettere in scena la stessa pessima rappresentazione, davanti a spettatori ammanettati alle loro sedie".
Riceviamo dalla nostra famiglia così le idee di cui viviamo come la malattia di cui moriremo.
Solo attorno a una donna che ama può formarsi una famiglia.
La famiglia è il test della libertà, perché è l'unica cosa che l'uomo libero fa da sé per sé.
Felice quella famiglia che, senza possedere grandi ricchezze, tuttavia non soffre la povertà.
Il tenere famiglia corrisponde da sempre all'ottenere licenza di delinquere: per il bene dei propri cari si persegue il male dei cari solo altrui.