Non riesco a dormire se non sono circondato da libri.— Jorge Luis Borges
Non riesco a dormire se non sono circondato da libri.
Io non parlo di vendette né di perdoni; la dimenticanza è l'unica vendetta e l'unico perdono.
Non esiste classificazione dell'universo che non sia arbitraria e congetturale. La ragione è molto semplice: noi non sappiamo cosa sia l'universo.
Innamorarsi è dar vita ad una religione il cui dio è fallibile.
Il censurare e il lodare sono operazioni sentimentali che nulla hanno a che vedere con la critica.
Finchè dura il pentimento, dura la colpa.
Dormire colla testa e anche bocca coperta di modo che possa impedirsi la respirazione, si è cosa pessima.
Dormite tranquilli nei vostri letti... perché se questa cosa si avvera, non potrete più farlo!
Lasciami dormire. Lasciami dormire un po'.
Beh, amico, poteva andarti peggio. Una donna poteva tagliarti il pene mentre dormivi e buttarlo via da una macchina in corsa!
Restio ad andare a letto, e restio ad alzarsi.
Anche dormire è una forma di critica, specialmente a teatro.
Il sonno è immagine della morte.
È una strana cosa il letto, questa imitazione di tomba, ove adagiamo le membra stanche, e sprofondiamo quietamente nel silenzio e nel riposo.
Nel sonno, la psiche si isola dal mondo esterno e si ritrae dalla periferia... Però il legame non è completamente interrotto: se non udissimo e se non sentissimo già durante il sonno, non potremmo neppure svegliarci.
Che è il sonno, se non l'immagine della gelida morte.