Il sé è come un ipotetico Centro di Gravità Narrativa.
L'inconscio è una fase normale e inevitabile nei processi che costituiscono il fondamento della nostra attività psichica; ogni atto psichico inizia come inconscio, e può o rimaner tale o procedere nel suo sviluppo fino alla coscienza; questo, a seconda ch'esso incontri o meno la resistenza.
La battuta di spirito è in un certo senso il contributo pagato dalla comicità alla sfera dell'inconscio.
Se l'aldilà fosse un'apertura improvvisa dell'inconscio, per i più sarebbe l'inferno.
Il pericolo sarebbe la forma di manifestazione della necessità esteriore che trova la sua strada verso l'inconscio umano.
Finché il tuo inconscio non sarà convinto che le conseguenze dell'azione saranno dannose in misura tale da non giustificare un piacere immediato, ci sarà ben poco da fare per vincere il conflitto.
Anche con molti uomini colti non si può parlare di Inconscio senza venir tacciati di misticismo. L'angoscia è giustificata perché la nostra visione razionale del mondo, con le sue certezze scientifiche e morali ardentemente credute (perché dubbiose), è scossa dai dati dell'altra parte.
Qualsiasi cosa instilliamo nel nostro subconscio e nutriamo con ripetizione ed emozione diventerà un giorno realtà.
È un errore rinchiudere l'inconscio in un cerchio e collocarlo ai confini della ragione.
Fondamento del tabù è un'azione proibita verso la quale esiste nell'inconscio una forte inclinazione.
Spiegare l'inconscio è un bel compito per la coscienza. L'inconscio non fa sforzi e al massimo riesce a confondere la coscienza.