La paura è il fondamento della maggior parte dei governi.
Le banche hanno provocato più danni alla religione, alla moralità, alla tranquillità, alla prosperità e anche alla ricchezza della nazione rispetto al bene che possono aver fatto finora o che mai faranno.
Cerchiamo di voler bene con tenerezza e gentilezza i mezzi della conoscenza. Osiamo leggere, pensare, parlare e scrivere.
La felicità della società è la fine del governo.
Il pericolo è insito in tutti gli uomini. La sola massima di un governo libero dovrebbe essere quella di non fidarsi di nessuno uomo vivente con il potere di mettere in pericolo la libertà pubblica.
La democrazia finché dura è più sanguinosa dell'aristocrazia o della monarchia.
La paura c'è e satura quotidianamente l'esistenza umana, mentre la deregulation planetaria penetra fin nelle sue fondamenta e i baluardi difensivi della società civile cadono in pezzi.
La paura si impadronisce degli uomini perché essi vedono accadere sulla terra molte cose delle quali non riescono a cogliere la causa e quindi la attribuiscono a una divinità.
Non si potendo ottenere le cose grande senza qualche pericolo, si debbono le imprese accettare ogni volta che la speranza è maggiore che la paura.
L'origine della paura è nel futuro, e chi si è affrancato dal futuro non ha più nulla da temere.
A volte, come i bambini che hanno timore del buio, così noi temiamo, alla luce del giorno, per cose altrettanto inconsistenti di quelle di cui al buio ha paura il bambino.
La virtù cresce osando, tardando la paura.
Ogni volta che l'ho fatto , dall'esperienza della morte è stato rimossa buona parte della paura. Spesso, rendere familiare un'esperienza di vita, riduce l'ansia che essa genera.
Non è coraggio se non hai paura.
La timidezza è un meccanismo di difesa contro il pericolo di venir respinti nell'incontro, di venir svalutati dal rifiuto.
Non ho paura della cattiveria dei malvagi ma del silenzio degli onesti.