L'uomo è una creatura che sa presto, ma mette in pratica tardi.
Le passioni sono difetti o virtù, solamente se portate all'estremo.
La mediocrità non ha consolazione più grande del pensiero che il genio non è immortale.
Tra tutti i ladri i fessi sono i peggiori: vi derubano del tempo e della pazienza.
Dio, quando stiamo in alto, è tutto; ma se stiamo in basso, è un supplemento della nostra meschinità.
Tutti desiderano essere qualcuno; nessuno vuole crescere.
L'uomo può far tutto per la sua anima, ma non può fare quasi niente per il suo corpo. Si può salvare da tutto, anche dall'inferno, ma non si può salvare dall'essere un misero, misero animale.
L'uomo è il solo animale che ha creato il proprio ambiente. Ironicamente, è anche il solo che ha creato i propri mezzi di autodistruzione.
Né l'anima né il corpo, presi separatamente, sono l'uomo: quello che si chiama con questo nome è ciò che nasce dalla loro unione.
Che è dunque colle sue piccine passioni l'umanità? anzi - «fra il lampo di vita e il tuono di morte» ov'è l'uomo?
L'uomo è un animale che vive d'abitudini. Si affeziona ai luoghi, detesta i cambiamenti.
L'uomo è nato per creare. La vocazione umana è di immaginare, inventare, osare nuove imprese.
Ogni uomo è figlio dell'educazione e della istruzione che riceve da fanciullo.
È la volontà che fa l'uomo grande o piccolo.
Niente diminuisce, niente deperisce tanto quanto i beni che l'uomo si ostina a conservare.
La vita psichica dell'uomo ricorda per il suo sviluppo e per la sua struttura, la struttura della corteccia terrestre; essa cioè è formata di strati sovrapposti l'uno sull'altro.