Chi rinuncia ai sogni è destinato a morire.
La libertà esteriore, la rivolta fisica è un modo per conquistare la libertà interiore.
Viviamo in una società malata e parte della malattia consiste nell'inconsapevolezza di essere malati.
Fra la vita e la morte esiste una sola porta: noi.
La mente mette i limiti, il cuore li spezza.
La speranza è soltanto una parola.
I sogni cedono il posto alle impressioni di un nuovo giorno come lo splendore delle stelle cede alla luce del sole.
Uno si fa dei sogni, roba sua, intima, e poi la vita non ci sta a giocarci insieme, e te li smonta, un attimo, una frase, e tutto si disfa. Succede.
Ma sognare è un fiume profondo, che precipita a una lontana sorgiva, ripùllula nel mattino di verità.
Siamo fatti della stessa sostanza dei sogni; e nello spazio e nel tempo d'un sogno è racchiusa la nostra breve vita.
C'è nei sogni, specialmente in quelli generosi, una qualità impulsiva e compromettente che spesso travolge anche coloro che vorrebbero mantenerli confinati nel limbo innocuo della più inerte fantasia.
Ognuno di noi ha un paio di ali, ma solo chi sogna impara a volare.
State molto attenti con i vostri sogni, perché corrono il rischio di avverarsi.
Si sa che la fabbrica dei sogni spesso interra le sue fondamenta fra i tritumi della veglia o del passato.
Fai vedere al tuo sogno che veramente ci tieni a incontrarlo, senza pretendere che lui faccia tutta la strada da solo per arrivare fino a te, poi le cose accadono. I sogni hanno bisogno di sapere che siamo coraggiosi.
I sogni mi fanno viaggiare dove non andrò mai da sveglio.