Pochi ci muoiono, molti ci vivono.
Se già hai l'amore, che te ne fai del matrimonio?
L'amore è una malattia temporanea curabile col matrimonio o sottraendo il paziente alle influenze che hanno scatenato la malattia... È talora fatale, ma più spesso al medico che al paziente.
Chi si sposa, almeno sa chi è il suo avversario.
Meglio rompere una promessa di matrimonio che un servizio di piatti dopo sposati.
Se gli uomini non avessero la mania di sposare donne molto più giovani di loro, ci sarebbero meno vedove.
Così come si beccano i colombi si vorrebbero mordicchiar gli sposi.
Lo scopo complessivo del matrimonio è combattere e sopravvivere fino al momento in cui l'incompatibilità è fuori discussione.
Un matrimonio dignitoso sarebbe solo quello in cui l'uno e l'altro avessero una vita indipendente, senza la fusione prodotta dalla comunità d'interessi che è imposta dalla necessità economica, e si assumessero in perfetta libertà la responsabilità l'uno dell'altro.
La mente vuole certezze, ma la vita è incertezza. Per questo la mente è contro l'amore e a favore del matrimonio, perché il matrimonio è una cosa fissa: è una certezza.
Dobbiamo sposare soltanto donne belle se vogliamo che qualcuno ce ne liberi.