Questo è l'obiettivo: sopravvivere al proprio dono.
Per le persone davvero di talento, diventa estremamente importante ciò che non dici. Devi ponderare cosa dire e cosa lasciare inespresso, così il talento si può sviluppare.
Per scrivere un bel libro sono necessarie tre cosa: il talento, l'arte e il mestiere; cioè la natura, l'operosità e l'abitudine.
Sentivo la mia mancanza di talento come se internamente indossassi abiti da quattro soldi. Ma, mio Dio, quanto volevo imparare, migliorare.
Io non sono più umile di quanto richiedano i miei talenti.
Bravo, io? Non ne sono così convinto. Se avessi fatto il calciatore, avrei fatto meno fatica a misurare il mio talento. Come quando, trent'anni fa, al torneo estivo di calcio di Lauria, il mio paese, feci 11 gol in 9 partite. Lì si che mi sono sentito bravo davvero.
Il talento è un dono, ma il successo è un lavoro.
Faccio una cosa molto bene, ma il talento non basta. E' il primo insegnamento che mi ha trasmesso il coach. Puoi aver talento, ma se non lavori duramente non diventi un campione.
Se il meglio fosse dentro, il meglio verrebbe fuori.
Riesci ad ottenere molto di più dalle persone di talento se le togli dalla loro zona di confort.
Alcuni sono benedetti e nascono con talento e abilità musicali, altri sono benedetti dalla bellezza. Nel mio caso sono stato benedetto dalla modestia.
Non disprezzare nemmeno il talento. Dico anche il semplice talento dell'eseguire. Chi ne ha, non disprezzi il dono di Dio. Chi poco ne ha − ben sa quanto gli sarebbe prezioso.