Il potere logora chi non ce l'ha.
L'ideale, per disponibilità di denaro, è di averne come nelle ricette mediche: q.b. (quanto basta).
Molti giovani universitari sono come un fiume in perenne piena. Sono sempre fuori corso.
Nella sua semplicità popolare il cittadino non sofisticato, passando dinanzi al parlamento o ai ministeri, è talora indotto a porre il dubbio se sia proprio lì che si governi l'Italia.
Non basta avere ragione: bisogna avere anche qualcuno che te la dia.
Cosa vorrei sulla mia epigrafe? Data di nascita, data di morte. Punto. Le parole delle epigrafi sono tutte uguali. A leggerle uno si chiede: ma scusate, se sono tutti buoni, dov'è il cimitero dei cattivi?
Una volta che il potere è al potere, cioè una volta che l'aspirazione al potere diventa realtà e realizzazione, diventano tutti di destra.
Tale è la natura del potere che anche coloro i quali, pur non cercandolo, vi sono stati costretti, tendono ad acquisirne il gusto, a desiderarne di più.
Vuoi rendere impossibile per chiunque opprimere un suo simile? Allora, assicurati che nessuno possa possedere il potere.
La struttura primordiale del potere, il suo cuore e il suo nucleo, si è spinta all'assurdo e giace in frantumi. Il potere è più grande ma anche più fuggevole che mai. Tutti sopravviveranno o nessuno.
Basta che uno abbia un minimo di potere e ce l'hai contro. Allora, non sarebbe meglio eliminare il potere?
Non conosco nulla di sublime che non sia una variante del potere.
La lotta per il potere va condotta contro di esso.
Più grande è il potere, più pericoloso è il suo abuso.
La cosa più difficile è definire un cammino per noi stessi. Chi non compie una scelta, agli occhi del Signore muore, anche se continua a respirare e a camminare per le strade. Perché l'uomo deve scegliere. In questo sta la sua forza: il potere delle sue decisioni.
Il potere non corrompe gli uomini; e tuttavia se arrivano al potere gli sciocchi, corrompono il potere.