I mali sono meno dannosi alla felicità che la noia.
L'uomo sarebbe onnipotente se potesse esser disperato per tutta la sua vita, o almeno per lungo tempo, cioè se la disperazione fosse uno stato che potesse durare.
Nessuna cosa è vergognosa per l'uomo di spirito né capace di farlo vergognare, e provare il dispiacevole sentimento di questa passione, se non solamente il vergognarsi e l'arrossire.
Il genere umano e, dal solo individuo in fuori, qualunque minima porzione di esso, si divide in due parti: gli uni usano prepotenza, gli altri la soffrono.
Ella negli occhi pur mi restava,e nell'incerto raggio del solvederla io credeva ancora.
Gli usi e i costumi in Italia si riducono generalmente a questo, che ciascuno segua l'uso e il costume proprio, qual che egli si sia.
L'occasione di far del male si trova cento volte al giorno, quella di far del bene una volta all'anno.
A raccontare i propri mali, spesso vi si porta sollievo.
Non so se sto male perché impazzisco o se impazzisco perché sto male.
Se il mondo va male è perché io stesso vado male.
Tutti siamo impastati di bene e di male, ma questo ultimo bisogna vincerlo.
Vinci il male che puoi vincere: il male che non puoi vincere, sopporta.
La non collaborazione al male è un obbligo come lo è la collaborazione al bene.
Consultate bene l'indole vostra, e quella seguite; non farete mai male.
Il male è l'illimitato, ma non è l'infinito.
Una verità su un male, se detta senza arte, è un male. Deve essere preziosa in sé. Allora concilia col male e col dolore per l'esistenza dei mali.