I mali sono meno dannosi alla felicità che la noia.
Circa il governare non v'ha pur troppo che due partiti veramente savi, o astenersi dal governo, sia pubblico sia privato, o amministrarlo totalmente a vantaggio proprio e non de' governati.
Gli usi e i costumi in Italia si riducono generalmente a questo, che ciascuno segua l'uso e il costume proprio, qual che egli si sia.
Parecchi filosofi hanno acquistato l'abito di guardare come dall'alto il mondo, e le cose altrui, ma pochissimi quello di guardare effettivamente e perpetuamente dall'alto le cose proprie.
Il riso dell'uomo sensitivo e oppresso da fiera calamità è segno di disperazione già matura.
Il genere umano e, dal solo individuo in fuori, qualunque minima porzione di esso, si divide in due parti: gli uni usano prepotenza, gli altri la soffrono.
Il male non cresce mai così bene come quando ha un ideale davanti a sé.
Una mela fradicia guasta tutte le altre.
Gli uomini non fanno mai il male così completamente ed entusiasticamente come quando lo fanno per convinzione religiosa.
La non collaborazione al male è un obbligo come lo è la collaborazione al bene.
Tra due mali, scelgo sempre quello che non ho mai provato prima.
Mai si fa il male così a fondo e così allegramente quando lo si fa per obbligo di coscienza.
I mali congiungono gli uomini.
Se gli uomini potessero operare impunemente, non esiterebbero a compiere il male. Né dopo si sentirebbero peggiori.
Possibile che non si possa vivere senza far male agli innocenti?
Sogliono essere odiatissimi i buoni e i generosi perché ordinariamente sono sinceri, e chiamano le cose coi loro nomi. Colpa non perdonata dal genere umano, il quale non odia mai tanto chi fa male, né il male stesso, quanto chi lo nomina.