Il sole, il buio, il vento stanno ascoltando che cosa abbiamo da dire.
Il sole si leva, brilla per lungo tempo. Tramonta. Scende ed è perso. Così sarà per gli indiani. Passeranno ancora un paio di anni e ciò che l'uomo bianco scrive nei suoi libri sarà tutto ciò che si potrà ancora udire a proposito degli indiani.
Non posso pensare che siamo inutili o Dio non ci avrebbe creati. C'è un solo Dio che guarda giù su noi tutti. Noi siamo i figli di un unico Dio.
Con tutta questa terra, perché non c'è abbastanza posto per gli Apache? Perché Occhio-Bianco vuole per sé tutta la terra?
Io sono nato nelle praterie dove il vento soffia libero e non c'è nulla che ferma la luce del sole. Io sono nato dove non c'erano costrizioni.
Un giorno ho visto il sole tramontare quarantatré volte! E più tardi hai soggiunto: "Sai... quando si è molto tristi si amano i tramonti..." "Il giorno delle quarantatré volte eri tanto triste?" Ma il piccolo principe non rispose.
Quando si è in cammino sotto un sole cocente, non ci si ferma neppure per cogliere il più splendido fiore.
Non posso nascondere il sole con un pugno di polvere.
Non avessi mai visto il sole avrei sopportato l'ombra, ma la luce ha aggiunto al mio deserto una desolazione inaudita.
Noi siamo brandelli di materia stellare che si è raffreddata per via di occasionali brandelli di una stella finita male.
Mentre per l'uomo comune il proprio patrimonio conoscitivo è la lanterna che illumina la strada, per l'uomo geniale è il sole che rivela il mondo.
Il sole guarda, dona a ogni spiga il tesoro della luce, del suo calore. Il seme nei freschi astucci s'intiepidisce, e già sogna, cullato nel moto della spiga, l'oro dei campi futuri.
A l'alta fantasia qui mancò possa; ma già volgeva il mio disio e 'l velle sì come rota ch'igualmente è mossa l'amor che move il sole e l'altre stelle.
Il sole muore spargendo il suo sangue per il mare.
Non si può dire al sole «più sole», o alla pioggia «meno pioggia».