Mai valutarci al di sopra della nostra mediocrità.
Non è un vero lettore, non è un philosophe lisant, colui che non ha mai provato il fascino accusatore dei grandi scaffali pieni di libri non letti.
Un nuovo atto di pensiero, un immaginare privo di precedenti discernibili, è l'ambizione, riconosciuta o meno, degli scrittori, dei pittori, dei compositori, dei pensatori.
Il giudaismo e le sue due principali note a piè di pagina, il cristianesimo e il socialismo utopico, discendono direttamente dal Sinai, e anche gli ebrei erano solo un piccolo gruppo disprezzato e perseguitato.
L'etichetta di homo sapiens, a parte pochi casi, probabilmente è solo un'infondata millanteria.
È impazienza. Impazienza. Ecco cos'è il socialismo. Una furia dell'adesso.
Le menti mediocri condannano abitualmente tutto ciò che è oltre la loro portata.
Il sistema esige la mediocrità, non la grandezza. Il sistema è basato sul lavoro. Il lavoro connesso all'arte è banalità.
La mediocrità annichilisce, appiattisce, rende tutti uguali. La fantasia e i sogni sottolineano le nostre risorse interne, cioè il nostro stesso segreto di vivere.
Nelle condizioni di lavoro cerca di sottrarti alla mediocrità della vita quotidiana.
Le seconde nozze sono soltanto una mediocre ristampa, una mediocre seconda edizione.
Uomini mediocramente morali hanno scritto eccellenti massime; invece uomini virtuosissimi nulla fecero per far durare la tradizione della virtù.
Mediocrità, amica della quiete, vincolo della pace, nutrice della felice tranquillità dell'animo nostro, e beato riposo in tutta la vita.
Gran gente, i mediocri, quando sono operosi, attenti e pacati. Non hanno scatti di pensieri, di affetti, di risoluzioni; fanno quel che possono e sanno, magari quel che non sanno, ma con tanta buona volontà!
La mediocrità non cerca che certezze solide contro i rischi del divino.
Per capire il successo, altrimenti inspiegabile, di certi individui, bisogna sapere che esiste un tipo del tutto particolare di genio: il genio della mediocrità.