La parola è donna, l'azione uomo.
Il miglior specchio è un vecchio amico.
L'inferno è pieno di desideri e di buon senso.
Ammazza più la gola che la spada.
L'occhio tiene di più della pancia.
Vino vecchio, e un vecchio amico, sono buone disposizioni.
È preferibile non fare un'azione che non va fatta, perché dopo ci si pente. Ciò che va fatto è meglio farlo bene, perché non ci si penta.
Non la natura che è unica per tutti, distingue i nobili dagli ignobili, ma le azioni di ciascuno e la sua forma di vita.
Uno assiste l'amico ammalato: bravo! Ma lo fa per ereditare: è un avvoltoio, aspetta il cadavere. Le stesse azioni possono essere oneste o disoneste: quello che conta è il perché o il modo in cui sono fatte.
L'azione non è una capacità facoltativa degli esseri umani, bensì una necessità essenziale dalla quale dipende la nostra sopravvivenza come individui e come specie. Si può scegliere come e quando agire, ma agire è di per sé inevitabile: in questo non c'è scelta.
Invece di sentirti in colpa o cercare scuse per delle azioni negative compiute in passato, incomincia ora ad agire positivamente.
Le tue azioni parlano così forte che non riesco a sentire quello che dici.
La causa prossima delle azioni è la fuga del dolore, la causa finale è l'amor del piacere.
Non consideriamo mai obbligatorie le nostre azioni perché sono ordinate da Dio; al contrario, ci sembrano ordinate da Dio perché ci sono imposte da una nostra legge interiore.
L'azione è l'ultima risorsa di quelli che non sanno sognare.
Non cantata, l'azione più nobile morirà.