In ogni separazione c'è un'immagine della morte.
Beato l'uomo il quale, non avendo nulla da dire, si astiene dal dimostrare con le parole l'evidenza del fatto.
Non provo compassione per i presuntuosi, perché penso che portino con sé i mezzi per consolarsi.
Un modo di farsi un'idea delle miserie dei nostri compatrioti è andare a vedere i loro piaceri.
I grandi sentimenti talvolta assumono le apparenze dell'errore e la grande fede, le apparenze dell'illusione.
Non ho mai pietà dei presuntuosi, perché penso che portano con sé il loro conforto.
Se qualcuno se ne va per un motivo che vi appare banale e scontato, non state a fargli troppe domande. Se ne sarebbe andato comunque. Stava solo aspettando una scusa.
Non esiste separazione definitiva fino a quando c'è il ricordo.
L'amore per l'uomo non esclude quello per gli animali, e viceversa, perché l'amore non è mai fonte di separazione né di giudizio. Chi ama, ama e basta. Chi ama e separa, non ha mai iniziato a farlo.
Non si ama senza la volontà, la quale passa attraverso la coscienza; è la coscienza della separazione consentita che ci conduce al distacco dalle cose, che ci riconduce all'unità di Dio.
I nostri successi e i nostri fallimenti sono tra loro inscindibili, proprio come la materia e l'energia. Se vengono separati, l'uomo muore.
La separazione è più durevole esperienza che lo stare assieme.
Le informazioni genetiche sono la radice dell'unicità del sé e, al tempo stesso, proclamano l'impossibilità di una sua totale separazione.
Sì, sono separata e negli ultimi quindici anni i miei figli sono cresciuti con un cartello appeso in camera con scritto: se mamma non lavora non si mangia.
Nella materia, non vi sono dèi. Nell'equilibrio, non vi sono dèi. Gli dèi sono nati dalla separazione delle forze e morranno alla loro riunione.
Meglio sia un'intera famiglia a nutrirsi vegetarianamente, e non un solo componente, perché così non c'è separazione a tavola, tutti unisce in un magico circolo l'ideale comune.