L'amor proprio è il più grande di tutti gli adulatori.
Le passioni sono i soli oratori che persuadono sempre: il più semplice degli uomini che nutra una passione è più convincente del più eloquente che ne sia privo.
La forza d'animo dei saggi non è altro che l'arte di tener chiuso nel cuore il proprio turbamento.
Nella maggioranza degli uomini la gratitudine è solo un desiderio velato di ricevere benefici maggiori.
Ci sono persone così piene di sé che, quando sono innamorate, trovano il modo di occuparsi della loro passione senza occuparsi della persona che amano.
Non si deve giudicare il merito di un uomo dalle sue grandi qualità ma dall'uso che sa farne.
Quando il mio amor proprio, approfittandosi di qualche momento di disattenzione, costruirà i suoi castelli in aria, mi vorrà far volare, volare, io mi faccio una legge di pensare sempre a questi tre luoghi: il Getsemani, la casa di Caifas, il Calvario.
L'amor proprio è il debole di tutti gli esseri umani.
È forse contro la ragione o contro la giustizia amare se stessi? E perché dobbiamo volere che l'amor proprio sia sempre un vizio?
L'amor proprio degli sciocchi scusa quello delle persone di spirito.
Solo Dio può guarirci dal nostro amor proprio, perché solo Lui può soddisfarlo, compierlo. Lo fa esistere in un rapporto unico che stabilisce tra lui e noi.
La gioventù ha a volte uno smisurato amor proprio, e l'amor proprio giovanile è quasi sempre pusillanime.
L'umanità ci sta a farsi i complimenti fino a quando non viene uno a dire della loro inutilità. Allora si arrossisce, perché l'amor proprio viene stuzzicato.
Tutto è amor proprio nell'uomo e in qualunque vivente. Amabile non pare e non è, se non quegli che lusinga, giova etc. l'amor proprio degli altri.
Quando si deve trattare con il prossimo prendere dalla parte dove non c'è amor proprio.