L'inconscio ci comunica coi sogni frammenti di verità sepolte.
Non mi interessa sentirmi intelligente guardando in tv dei cretini, preferirei sentirmi un cretino di fronte a persone eccellenti.
Felici i giorni in cui il fato ti riempie di lacrime ed arcobaleni, della lussuria che tenta i papaveri con turbinii e voglie.
E il mio maestro mi insegnò com'è difficile trovare l'alba dentro l'imbrunire.
Il cielo a volte invece ha qualche cosa d'infernale.
Un rapimento mistico e sensuale mi imprigiona a te.
Ciò che conosciamo di noi è solamente una parte, e forse piccolissima, di ciò che siamo a nostra insaputa.
Il subconscio è controllato dall'istinto di sopravvivenza e perciò spesso è piú razionale del pensiero cosciente.
Quello che cerco non è né la realtà né l'irrealtà, ma l'inconscio, il mistero dell'istinto nella razza umana.
Nella vita ho sempre paura di essere ferita. Forse è una protezione inconscia, mi circondo di persone di cui so che posso fidarmi. I miei più cari amici li conosco da vent'anni, ho estrema fiducia in loro, mi fanno stare bene.
L'inconscio parla sempre negli affari umani, ma non sempre ha ragione.
Se non capiamo le immagini dell'inconscio, o rifiutiamo la responsabilità morale che abbiamo nei loro confronti, vivremo una vita dolorosa.
Se l'aldilà fosse un'apertura improvvisa dell'inconscio, per i più sarebbe l'inferno.
Poiché l'europeo non conosce il proprio inconscio, non capisce l'Oriente e vi proietta tutto ciò che teme e disprezza in se stesso.
Chiamiamo inconscio un processo psichico di cui dobbiamo supporre l'esistenza per esempio, perché la deduciamo dai suoi effetti ma del quale non sappiamo nulla.
Io non ho creato il fascismo, l'ho tratto dall'inconscio degli italiani.