Saggio è colui che si contenta dello spettacolo del mondo.
La letteratura, che è arte coniugata al pensiero e realizzazione senza macchia della realtà, mi sembra che sia il fine cui dovrebbe tendere ogni sforzo umano, se fosse veramente umano, e non il superfluo della parte animale.
Nella vita attuale il mondo appartiene solo agli stupidi, agli insensibili e agli agitati. Il diritto a vivere e trionfare oggi si conquista quasi con gli stessi requisiti con cui si ottiene il ricovero in manicomio: l'incapacità di pensare, l'amoralità e l'ipereccitazione.
Il tramonto è un fenomeno intellettuale.
Essere pessimista vuol dire prendere ogni cosa come tragica, e questo atteggiamento è un'esagerazione e un fastidio.
La vita è un male degno di essere vissuto.
Le tigri dell'ira sono son più sagge dei cavalli della sapienza.
Il denaro impiegato più vantaggiosamente è quello al cui riguardo ci siamo fatti gabbare: in cambio infatti abbiamo immediatamente acquistato una saggezza.
L'uomo più saggio è colui che non crede affatto di esserlo.
Perché se egli è vissuto come un pazzo. Almeno egli è morto come un saggio.
Quando i saggi vanno oltre l'udito dell'udito, il pensiero del pensiero, la parola della parola (e vi è anche il respiro del respiro, lo sguardo dello sguardo), trasuperano il mondo fenomenico e diventano immortali.
Nessun uomo saggio si è mai augurato d'essere giovane.
Senza uscire dalla porta conoscere il mondo. Senza spiare dalla finestra vedere la via del cielo. Più lontano si va, meno si sa. Perciò il saggio non viaggia, eppure sa; non guarda, eppure comprende; non fa, eppure compie.
Impara di più il saggio dai nemici che lo stolto dagli amici.
Il saggio... se vuole vivere in pace con gli altri, sopporterà e si asterrà.
I libri che hai studiato sono soltanto le impronte cancellate dei passi dei Saggi del passato. Queste impronte sono lasciate da delle scarpe, ma non sono quelle scarpe.