Talvolta sento la mia anima piena di occhi chiusi.
Le più grandi leggi sono indefinibili; si intravedono soltanto come orizzonti di quiete, come una promessa lontana di felicità.
Vi sono cose in noi che divengono sempre maggiori e più insistenti, e finiscono con l'avere tutta la nostra attenzione attiva. Molte volte la vita è come un velo immenso che copra a metà la nostra anima. Che cosa avviene sopra quel velo?
Talvolta, vogliamo essere indifferenti al bene che riceviamo d'alcuno. Anzi, accettiamo i suoi doni con una ironia crescente, che dissimuliamo molto bene. L'assiduità del donatore ci attedia, e non gli perdoniamo quando egli si dimentica di noi.
Nessuno comprende che molta parte della bellezza è bontà.
Vi sono dolcezze che fanno male quanto il dolore.
È certamente segno di uno spirito indisciplinato scartare le idee feconde e ampie della minoranza e trattare i loro contributi come non necessari alla soluzione dei problemi.
Gli ostacoli sono quelle cose spaventose che vedi quando togli gli occhi dalla meta.
Dall'abito della rassegnazione sempre nasce noncuranza, negligenza, indolenza, inattività, e quasi immobilità.
Non credo nei demoni. L'indifferenza e il malinteso possono creare situazioni malvagie. Il più delle volte le persone che sembrano impersonare il male sono in realtà vittime delle azioni del male.
La sola cosa peggiore del non aver letto un libro negli ultimi novanta giorni è il non aver letto un libro negli ultimi novanta giorni e pensare che non importa.
Meglio essere attaccato che passare inosservato.
La morte della democrazia non sarà opera di un assassino in agguato. Più probabilmente sarà una lenta estinzione causata da apatia, indifferenza e denutrizione.
Ogni specie di pessimismo e di nichilismo diventa nella mano del più forte soltanto un martello e uno strumento in più, per acquisire un nuovo paio di ali.
Chi non riesce più a provare stupore e meraviglia è già come morto e i suoi occhi sono incapaci di vedere.
L'uomo che non s'interessa a se stesso non è capace d'interessarsi a nulla, perché nulla può interessar l'uomo se non in relazione a se stesso, più o men vicina e palese, e di qualunque sorte ella sia.