La vita è un breve percorso che si svolge sotto l'incubo della morte.
Le persone più vitali sono quelle che hanno maggior terrore della morte, e perciò costrette a sfuggirla e a rimuoverne l'incubo moltiplicano gli atti di vita e collocano in essi il senso del quale hanno bisogno.
L'infanzia è una stagione fatata. La sola di tutta una vita che non finisce mai e t'accompagna sino all'ultimo respiro.
La sola innocenza possibile è quella che ti fa scordare la terribilità della morte perché è anch'essa un atto della tua vita.
Spesso i mezzi efficaci sono cosí profondamente immorali da deteriorarne le finalità. In quel caso non possono essere usati e questo è il limite che la morale impone all'autonomia della politica.
L'allegria arriva se stai contento in tua compagnia e questo accade quando l'immagine di te è proporzionata e rispondente alle tue reali capacità.
L'uso migliore della vita è di spenderla per qualcosa che duri più della vita stessa.
Senza donna, la vita è pura prosa.
Si vive una volta sola. Ma se lo fai bene, una volta è abbastanza.
Bisogna dare un senso alla vita, appunto perché evidentemente non ne ha nessuno.
Colui il quale ha sentito il soffio della Morte alitare presso il suo volto, guarda la Vita con occhi diversi.
La vita è come un'importante corsa ciclistica, il cui traguardo è costituito dalla realizzazione della leggenda personale: secondo gli antichi alchimisti, questa è la vera missione della nostra venuta sulla terra.
La vita scorre e apre sentieri che non si percorrono invano. Ma nessuno può trattenersi, liberamente a giocare su quel sentiero, perché ritarda o devia il viaggio atomico e generale.
Quando uno inizia a vivere di abitudine e di citazioni, ha iniziato a smettere di vivere.
L'esistenza umana è un fiume di energia che sfocia in un oceano infinito, ma prima di arrivarci incrocia bivi e cascate.
La vita è come andare in bicicletta: se vuoi stare in equilibrio devi muoverti.