Chi non è causa di turbamento a sé stesso non dà noia neanche agli altri.— Epicuro
Chi non è causa di turbamento a sé stesso non dà noia neanche agli altri.
Il limite estremo della grandezza dei piaceri è la rimozione di tutto il dolore. Dove sia il piacere, e per tutto il tempo che vi sia, non vi è posto per dolore fisico, o dell'anima, o per l'uno e l'altro insieme.
Non è apprezzabile chi è troppo facile all'amicizia né chi troppo vi esita; per amore dell'amicizia bisogna anche rischiare il proprio amore.
Le leggi sono poste per i saggi non perché non commettano ingiustizia, ma perché non la subiscano.
Nessun piacere è di per se stesso un male: però i mezzi per procurarsi certi piaceri arrecano molti più tormenti che piaceri.
L'uomo onesto coltiva saggezza e amicizia, l'una è un bene mortale e l'altra immortale.
Il giusto è privo in assoluto di turbamento, mentre l'ingiusto è ricolmo del turbamento più grande.