Tutti sentono il bisogno di essere stimati. Tutti sono in grado di poter dare qualcosa.
È vero, abbiamo buoni motivi per stimare poso ciascuno dei nostri conoscenti, fossero anche i più grandi; ma altrettanto buoni per rivolgere questo sentimento contro noi stessi. E così sopportiamoci a vicenda, visto che sopportiamo noi stessi.
Crede che la stima delle persone dipenda da quello che ho, o che non ho più, sotto le mutande?
La maggior parte di ciò che i miei concittadini stimano "buono", io credo invece con tutta l'anima che sia cattivo; se c'è qualcosa di cui mi pento, nove volte su dieci è della mia buona condotta.
Nelle città in cui siamo di passaggio non ci preoccupiamo della stima degli altri. Ma se ci dobbiamo abitare per un po' di tempo allora ci preoccupiamo. Quanto tempo? Un tempo proporzionato alla nostra vana e fragile esistenza.
Di solito a questo mondo, se si riscuote un po' di stima, è per qualche cosa che non si merita affatto.
E non è quel che noi siamo e quel che noi facciamo, che ne rendi onorati o disonorati, ma sì ben quel che altri stimano, e pensano di noi.
La natura ha detto alla donna: sii bella se puoi, saggia se vuoi, ma degna di stima sempre.
Lodate troppo una persona e diventa pedante; negligentate troppo una persona, o l'avvilite, o la diventa intraprendente; rare volte ha la costanza di voler meritarsi semplicemente la vostra stima.
Le belle azioni nascoste sono le più stimabili.
Una forma molto insidiosa di paura è quella che si maschera come buon senso o addirittura saggezza, condannando come sciocchi, inconsulti, insignificanti o velleitari i piccoli atti di coraggio quotidiani che contribuiscono a salvaguardare la stima per se stessi e la dignità umana.