La misura è la cosa migliore.
Con la donna non cadere né in dimostrazioni d'affetto né d'ira, alla presenza d'estranei; ché nell'un caso si dà prova di stoltezza, nell'altro di pazzia.
Non litigare con la moglie e non manifestare troppo affetto verso di lei quando sono presenti degli estranei: infatti, il primo atteggiamento può implicare stoltezza; il secondo, invece, follia.
Uscendo di casa ci si chieda prima cosa bisogna fare, rientrando ci si chieda cosa si è fatto.
Bisogna beneficare l'amico perché diventi più amico, il nemico perché diventi amico: dobbiamo infatti evitare il rimprovero degli amici, l'insidia dei nemici.
Quando la fortuna è favorevole non conviene insuperbirsi, né lasciarsi opprimere quando ci volta le spalle.
Evita ciò che eccede la misura e ricordati di accontentarti del poco: più sicura è la nave trasportata da una corrente moderata.
Se siete sano, e proviate convulsioni, siate attinente nel mangiare sinattantoche ne svanisca la convulsione: stante che la sua cagione n'è la ripienezza.
Per comunicare il massimo è necessario usare il minor numero di parole possibili, e non il contrario.
Le vie di mezzo sono fatte per chi ha tempo da perdere e paura che gli venga a mancare la pappa scodellata.
Il the, ed il caffè ha l'uso suo profittevole; ha però ancora l'abuso suo. L'uso moderato in tutte le cose n'è buono; conforme una cosa può giovare, può ancor nuocere.
Gli scacchi sono una questione di tempismo. Non è sufficiente giocare la mossa giusta, devi anche giocarla al momento giusto. Sapersi contenere è una delle cose più difficili da imparare per il giocatore medio di scacchi.
La forza è la capacità di spezzare in quattro pezzi una tavoletta di cioccolato a mani nude e... mangiarne uno solo.
Un grammo di realtà pura basta a chi sa vedere.
Nella comunicazione l'uso consapevole o meno del senso della misura si chiama prossemica.
La cosa migliore è vivere nell'uguaglianza; il nome stesso della moderazione già solo a pronunciarsi è bello; seguirla, poi, è quanto di meglio c'è per gli uomini.